Puoi sfogliare la nostra sezione dedicata ai semi autofiorenti.
Per cominciare
Le prime varietà di cannabis autofiorente sono state introdotte nella scena grow solo di recente, ma hanno rapidamente riscosso un'enorme successo, ampiamente riconosciute per le loro proprietà pratiche.
Il successo delle varietà autofiorenti può essere sostanzialmente attribuito alla Cannabis Ruderalis, in passato un ceppo piuttosto trascurato sia dai coltivatori che dagli allevatori. La Cannabis Ruderalis è una sottospecie della Cannabis Sativa. Ma ciò che la distingue da altri tipi di canapa è il fatto che non dipende dalla luce del giorno per entrare nel ciclo di fioritura. Generalmente è solo necessario un periodo cruciale di oscurità perché inizi a fiorire. Comunque, molti degli ibridi Ruderalis in commercio oggi, fioriranno automaticamente quando raggiungono una certa maturità, indipendentemente dal fotoperiodo. Anche a luci accese 18 ore al giorno, queste varietà maturano da seme a fiore in meno di 90 giorni.
Lowryder
L'arrivo di Lowryder, la prima varietà autofiorente in commercio, può essere considerata rivoluzionaria. Non solo questa pianta nana ha reso accessibile la coltivazione di cannabis a un pubblico molto più vasto, grazie alla sua semplicità di coltivazione, ma è stata soprattutto accolta a braccia aperte dai micro-coltivatori. Grazie alle piante autofiorenti i grower non devono più preoccuparsi che le loro piante diventino troppo grandi per il loro armadietto segreto e hanno potuto iniziare a coltivare anche in piccoli contesti con il metodo Sea of Green (SOG). Il padrino del Lowryder originale afferma che la sua creazione deriva da un seme di Ruderalis Messicana, che gli fu regalata da un amico. Alcuni ambigui riferimenti ritrovati in riviste scientifiche indicano che questo particolare ceppo Ruderalis potrebbe essere stato creato nell'Università del Missisippi negli anni 70. In ogni caso, il Joint Doctor ha iniziato ad incrociarlo con un Northern Light #2 femmina, selezionando solo le piante che fiorivano con meno di 24 ore di luce. Dopo di che ha rafforzato questa selezione incrociandola con una talea WIlliam's Wonder, continuando a sceglierne le migliori piante. Soddisfatto del risultato, il Joint Doctor decise di mettere in commercio questi semi e di chiamare la sua creazione Lowryder. Lowryder fu un successo immediato e un ceppo molto richiesto dai coltivatori di tutti i livelli e di tutte le competenze. Oltre che ai sopracitati micro-coltivatori, le varietà autofiorenti sono prediletti dai guerilla growers, per tre ragioni molto importanti: la loro bassa statura (facili da mimetizzarsi), la poca attenzione che necessitano, e il loro breve periodo di fioritura che permette più coltivazioni in una stagione.
La prima generazione di varietà autofiorenti si distingue per la loro bassa statura: Lowryder 1 e gli ibridi che ne derivano rimangono piccole e basse, spesso rimanendo al di sotto dei 30 cm. I raccolti non sono spettacolari, con una resa media outdoor di 3-7 g per pianta. Indoor si riesce normalmente a ricavare 20 grammi a pianta e con un sistema idroponico invece si raccolgono circa 60 grammi, che comunque resta una resa bassa per un sistema così impegnativo.
Successori
Verso la metà del 2007 si presentò sulla scena il successore di Lowryder #1, ovvero, Lowryder #2, con dei netti miglioramenti sul piano del gusto e del potenziale, caratteristiche che lasciavano un po' a desiderare nel ceppo originale. Inoltre questa varietà cresce più alta, offrendo dei raccolti leggermente più abbondanti. Questi miglioramenti sono soprattutto dovuti alla presenza di genetica Santa Maria, una varietà conosciuta per il suo high potente e da sogno, con un'ottima produzione di resina.
Non ci volle molto tempo prima che questo nanetto autofiorente catturasse l'attenzione di altri allevatori... e ora esistono innumerevoli varietà autofiorenti. Oltre che ad un incremento quantitativo dei ceppi, la qualità ha fatto passi da gigante. Ad esempio Dieselryder (un autofiorente NYCD) e Auto AK 47 hanno dimostrato di essere estremamente potenti, con possibili rese che raddoppiano sulla quantità del Lowryder originale.
Continuano a essere messe a disposizione di tutti varietà autofiorenti nuove, interessanti e potenti, che non lasciano ombra di dubbio sul fatto che il futuro di queste piante è molto promettente (e verde).
Semi di canapa autofiorenti
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